Questo Comitato è molto attivo nella “lotta” all’ecodistretto che l’Unione Comitati, Consorzi, Associazioni di Roma Est, recentemente ribattezzato Quartieri di Roma in Evoluzione (QRE), sta da tempo portando avanti. In quest’ottica abbiamo cercato di sollevare l’opinione pubblica creando una petizione online sul sito www.change.org.

di seguito il testo della petizione:

tutto il quadrante est di Roma ormai è una discarica a cielo aperto, come se questo non bastasse, sono tante, troppe le storie di inquinamento ambientale nel nostro territorio. Dai campi disseminati di rifiuti ospedalieri a Rocca Cencia e Lunghezzina, a fabbriche non a norma come la BASF di Case Rosse per fare due esempi.

L’idea di far arrivare in questo quadrante 430.000 tonnellate di rifiuti l’anno via gomma renderanno la qualità della vita insostenibile. Vogliamo un progetto di differenziazione dei rifiuti che sia sostenibile e non produca miasmi.

E’ impensabile infatti l’idea di creare un biodigestore a Rocca Cencia, a pochi passi da abitazioni e case popolari, a pochi metri da un importante scavo archeologico come quello del Gabii dove Università di tutto il mondo sono qui per studiare la nostra storia.

Chiediamo al Sindaco Marino, primo Cittadino di Roma, garante della salute di tutti i Cittadini, di rivedere il progetto, di chiudere l’impianto AMA di Rocca Cencia e di iniziare un percorso e un’idea di gestione dei rifiuti che non preveda ecodistretti all’interno del territorio del Comune di Roma. La periferia EST è già messa a dura prova.

Chiediamo inoltre:

– l’attuazione dell’art. 32 della Costituzione Italiana per garantire  il diritto dei cittadini all’integrità psico-fisica ed a vivere in un ambiente salubre;

– La predominanza del Principio di Precauzione, come da sentenza n. 4227/2013 del Consiglio di Stato;

– Il rispetto del principio: “si fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti  appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica,  per la   sicurezza e  per l’ambiente”, come da sentenza n. 4227/2013 del Consiglio di Stato;

– Rivalutare la compatibilità dell’impianto di Rocca Cencia rispetto all’attuale sviluppo residenziale, come è già stato fatto per l’impianto “gemello” di Salaria che sarà soggetto a chiusura nel 2015 come da dichiarazioni del Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino (4 novembre 2014)

La vocazione di questo territorio è l’archeologia, l’agricoltura e la cultura, non lo smistamento di rifiuti, l’inquinamento e il degrado. Non possiamo diventare la pattumiera di Roma.

Se sei d’accordo con tutto questo, firma anche tu la petizione.

L’aiuto dei commercianti

Data l’impossibilità spesso di arrivare a tutti via Facebook o tramite questo sito, abbiamo realizzato anche un file PDF che tutti i commercianti possono scaricare e mettere in vista nel proprio negozio. Per darci una mano a far conoscere la petizione e a raggiungere ancora più persone.

Se sei un commerciante, scarica la locandina “NO AL BIOGAS A ROCCA CENCIA” da questo link.