un luogo suggestivo, proprio accanto al nostro quartiere

antica Città di Gabii

Oltre alle numerose emergenze archeologiche sparse nel territorio, un esempio lampante è rappresentato dal sito di Gabii, oggi Parco Archeologico di grande estensione,  al confine con il Comune di Montecompatri

gabii

Dove si trova Gabii?

Attraversato da numerose direttrici attive già da epoca preromana, quali, a partire da Sud la Via Labicana, la Via Gabina, la Via Prenestina e la Via Collatina, il nostro territorio conserva i resti di strutture ed edifici con altissima valenza culturale. Molte testimonianze sono oramai scomparse ma grazie alle fonti è possibile risalire alla loro  collocazione topografica e all’interpretazione storico-artistica.

Oltre alle numerose emergenze archeologiche sparse nel territorio, un esempio lampante è rappresentato dal sito di Gabii, oggi Parco Archeologico di grande estensione (70 ettari), situato a 20km da Roma, al XII miglio della Prenestina al confine con il Comune di Montecompatri.

Un po’ di numeri

dal 2015 ad oggi

ettari di parco

statue rinvenute

anni di storia

Dove furono educati Romolo e Remo

L’antica città si ergeva sul pendio del Lago di Castiglione, un cratere vulcanico spento. Gabii era una città rinomata in epoca romana, in particolare durante il periodo repubblicano (509-264 a.C.); la leggenda vuole che sia il luogo dove furono educati il mitico fondatore di Roma, Romolo, e suo fratello Remo.

Durante il periodo arcaico, Roma e Gabii erano in guerra tra loro (Livio 1.53.4), una disputa in cui Roma alla fine prevalse. Tra le due città fu stipulato un trattato, costituito da un testo scritto sulla pelle di un giovenco teso su uno scudo di legno; fu poi esposto in un tempio di Roma noto come Semo Sancus (Dion. Hal. Ant. Rom. 4.58). In effetti il rapporto tra Roma e Gabii era molto importante e ci sono varie influenze gabine che possono essere identificate nella cultura romana.

 

Più antica di Roma

Degno di nota è il fatto che in un momento storico nel quale Roma era ben lontana dall’essere una realtà urbana, questo centro già rappresentava un fervente centro culturale. L’area rappresenta inoltre un ottimo esempio di sviluppo territoriale, culturale e sociale, in quanto le testimonianze coprono un ampio arco temporale, di oltre 3000 anni, dall’Età del Bronzo al Medioevo, passando attraverso l’Età del Ferro, l’epoca arcaica, l’età repubblicana e imperiale.

Il sito di Gabii è stato oggetto di scavi archeologici sin dal XVIII secolo: nel 1792, l’antiquario scozzese
Gavin Hamilton condusse una campagna di scavi riportando alla luce circa 40 statue che entrarono dapprima nella collezione della famiglia Borghese, mentre alcune finirono poi nella collezione del Musée du Louvre a Parigi.

gabii centro culturale

Natura e storia

Da non trascurare infine anche l’aspetto naturalistico e geologico, visto che il Parco ricade in un comprensorio ambientale quasi intatto e l’area comprende un cratere vulcanico facente parte del complesso dei Colli Albani.

Attualmente, il parco archeologico di Gabii è oggetto di campagne di scavi estive a cura dell’Università del Michigan.